buy doxycycline in australia

Phoebe Zeitgeist

LOVE-LIES-BLEEDING

di Don DeLillo

Regia Giuseppe Isgrò

con Francesca Frigoli

Daniele Fedeli

Liliana Benini

 

Scena e Costumi Giovanni De Francesco, Edoardo Colandrea

Disegno e architettura del suono Stefano K Testa

con la consulenza di Shari DeLorian

Visuals Luca Intermite

Dramaturg Matteo Colombo

Cura del progetto Francesca Marianna Consonni

Assistente alla regia Giulia Dalle Rive

Uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Teatro E (Trento) con il

sostegno di Silent Art Explorer

 

Il più bel regalo della vita

è la libertà che ci lascia

di andarcene a nostro piacere.

(André Breton)

Love-Lies-Bleeding è il nome straordinariamente poetico dell'amaranto, fiore associato

all'immortalità o preposto al suo contrario: vigilare sul trapasso doloroso. Nel testo del

2005 di Don DeLillo è una delle tante piante elencate come in un mantra dai protagonisti

per ricordare le passioni di Alex che, ridotto a un'infermità silenziosa, non può più goderne.

In una casa nel deserto sud-ovest degli Stati Uniti, Sean, Toinette e Lia sono stretti attorno

ad Alex, divenuto un “vegetale” dopo due ictus. Sono rispettivamente il figlio rancoroso e

nevrotico, la seconda spudorata moglie e l'ultima nonché giovanissima, devota compagna.

La riunione è per decretare con l'eutanasia la fine della sua condizione sospesa. Tra i tre

poli di un modo diverso di vivere e sentire, si determina la geometria relazionale e del

conflitto. Alex è stato un artista e come tale ha lasciato dietro di se' opere non finite e

 

rapporti interrotti, profonde espressioni di senso ma anche grandi fraintendimenti. Dove

collidono e dove coincidono l'opera di un artista e la sua vita? Quando prevale il furto e

quando il dono che egli fa ai suoi amati e al mondo? Commedia crudele e scontro etico

fino al precipizio, il testo si pone nella zona scomoda dell'impossibile da sapere. In questo

luogo vi sono quelle vite di cui non sono più noti la natura, la volontarietà e il linguaggio.

Esse divengono, nel silenzio, come degli specchi, in cui sono riflessi le intenzioni, i ricordi,

i sentimenti degli altri. In questa luce il tema del suicidio assistito mostra i suoi lati più

impietosi, arbitrari e scabrosi. I personaggi dibattono attorno alla qualità minima della vita,

alle volontà imperscrutabili di un corpo inerte e per questo, forse, ostile. Brillano sulla

continua ridefinizione della vita le immagini mutanti delle piante grasse, creature tenaci e

bellissime, caratterizzate dall'apparente bisogno di nulla. Il suono trasforma la scena in un

luogo astratto, sospeso nel tempo e nello spazio: un'oasi di violenta, acuta

consapevolezza tra le sabbie calde e aride dell'esistenza.

kamagra online
"));